Non c’è quasi tempo di una pausa che, passate le feste natalizie e ad un mese dall’ultima gara del campionato sociale, si riparte subito con la prima gara dell’anno per noi dell’Atletica Melito, appuntamento come per la scorsa stagione tra le strade di Crevalcore, per il 10000 della befana, gara che anche quest’anno, e per l’ultima edizione, abbina la maratona. Ora non so se toglieranno anche la 10 km, però la maratona è sicuro, e da un lato posso anche capire gli organizzatori, fornire punti ristoro per 42km, assitenza medica, chiudere comunque una parte delle strade in modo che si possa correre in tranquillità non è certo cosa da poco, anche se comunque devo dire che per essere una maratona che si disputa il 6 gennaio, in una località poco conosciuta, la partecipazione non è malaccia: 300 persone che prendono il via. Il nostro gruppo però, sempre abbastanza numeroso alla prima uscita, è tutto concentrato sul 10000, a vederlo ora che è uscito a parte un paio di mezze maratone nel “calendario sociale” sono i 10 km ad essere presenti in misura maggiore, salvo qualche distanza leggermente superiore come 12 o 14.
A differenza dello scorso anno però mi dirigo verso Crevalcore da solo, in quanto appena finito devo subito ripartire, perciò non sento Antonello, anche se spero di vederlo al via con tutti gli altri. Avendo qualche vago ricordo esco di casa di prima mattina, in modo da arrivare abbastanza presto e parcheggiare senza problemi, e così riesco: ore 8.20 sono già lì, prendo il pettorale dal capo e qualche minuto è speso ad ascoltare il discorso che ha intavolato con Enrico e Riccardo, non so come è iniziato, ma sta parlando di alimentazione legata alle lunghe distanze, perchè Enrico non mangia proprio tutto, e secondo il capo questo lo penalizza tanto in una maratona o anche in una possibile 100 km se vuole veramente farla, sentire parlare un campione come Vito è sempre un piacere, però non posso tardare troppo, quindi mi dirigo verso gli spogliatoi e con calma mi cambio, anche perchè tra una cosa e l’altra il momento della partenza fissato per le 9.30 è vicino, perciò dedico il tempo che rimane al riscaldamento, che in questo periodo in cui fa discretamente freddo nella prima parte del giorno, è ancora più importante.In questo lasso di tempo ho modo di incrociare gli altri Melito’s, tra cui il grande K, decisamente più tonico rispetto all’ultima uscita, dice anche che è stato in Liguria, stavolta spero che l’aria respirata lì non gli consenta di volare in gara, sennò me lo ritroverò attaccato :-). Poi la classica foto di rito che sancisce definitavamente l’inizio di questo nuovo anno di gare, speriamo di continuare ad avere altre soddisfazioni e divertirci come l’anno scorso.
La partenza, anche in questa occasione, è fuori da campo sportivo circondato dalla pista di atletica, tutti ammassati uno vicino all’altro, e poi precisi al secondo, all’ora prestablita si parte!!! Ricordo bene, nei primi tratti si attraversano le stradine intorno agli impianti sportivi, poi inizia un rettilineo che ci porta un po’ fuori e dove possiamo già distribuirci senza creare troppa confusione. Un dolce sole sta iniziando a spuntare, premessa di una mattinata ben lontana da nebbia, foschia o simile come era stato nei giorni scorsi, e questo non può che farmi piacere, nel primo km e mezzo corro con lo scaldacollo tiraso tutto sù, e l’aria calda che si crea, unita al soloe non mi fa vedere proprio niente, corro seguendo chi mi sta davanti, e devo dire che è divertente e allo stesso piacevole, certo ogni tanto cerco di fare in modo che gli occhiali siano ben puliti, ma per il resto oggi corro cercando di non farmi troppi pensieri sul raggiungere chi mi sta davanti o che, è la prima gara dell’anno e non è proprio il caso.

Verso metà gara mi affianco ad Enrico, gli sto un po’ dietro e poi questa volta continuo per la mia strada, so che mancano ancora 5 km e potrei non farcela, visto che ha un passo più veloce del mio, ma non mi importa, continuo a correre pensando solo che a questo; il percorso ora mi è più familiare, non è nulla di eccezionale, però nel complesso è bello immergersi nella calma più assoluta di queste giornate di festa, immaginando la gente che se ne sta bella tranquilla al calduccio, e te che invece gli passi proprio sotto casa. Negli ultimi km iniziano la serie di curve e tornati che preannunciano il rientro verso Crevalcore, è il momento di continuare a tenere il passo, anche se negli ultimi due km perdo sempre un po’ di sprint, questa volta però cerco di non “afflosciarmi” come in altre occasioni, rimanendo concentrato sul correre bene, anche se vado magari più lento.
L’arrivo di questa 10 km mi piace molto, perchè si attraversa prima il centro del paese, passando sotto una porta cittadina, con un bel rettilineo finale e una curva che ci immettono nel campo sportivo e si percorrono uno centinaio di metri nella pista di atletica prima di tagliare il traguardo. Enrico non ce l’ha fatta a superarmi, mi volto indietro ma arriva una ventina di secondi dopo di me, il tempo che ho fatto mi rende davvero felice, perchè dall’anno scorso mi sono migliorato di quasi un minuto e mezzo, segnando il personale sui 10 km. Nei dieci minuti successivi saluto e parlo un po’ con gli altri ragazzi del nostro gruppo che arrivano, e cerco di tirare su un po’ Enrico, che è abbastanza sconsolato dal fatto che in un anno non si è migliorato, e confessa di essere molto stanco di correre, per quello che riesco gli consiglio di riuscire a ritagliarsi dei tempi per se stesso e recuperare, oltre a tenere fisso l’obiettivo che vuole raggiungere: la 100 km del Passatore, perchè fisicamente l’ho visto anche bene, è la mente che forse gli sta giocando un brutto scherzo.
Un po’ di stretching come di consueto e dopo essermi rifocillato con un po’ di thè saluto il capo, Enrico e Riccardo e scappo a cambiarmi dentro il furgone del capo, niente spogliatoi, troppo affollati nel post gara, dopodichè si può partire alla volta di Trento dove sono atteso a pranzo per una mini riunione familiare, un bel modo per chiudere la giornata iniziata con una bella corsa.