Pensieri su questo 2019 di corse

L’anno è ormai agli sgoccioli, ed è giusto, come consuetudine, tracciare un bilancio di questo 2019 di corse, farne un’analisi e vedere se ho raggiunto gli obiettivi prefissati, è stato inoltre un anno particolare, data la scomparsa del mio vecchio allenatore e amico Vito, e questo ha reso inevitabilmente un po’ più malinconica la seconda parte dell’anno.

Cerco di chiudere gli occhi, ripensare alle corse fatte, a partire da Crevalcore il 6 Gennaio fino alla maratona di Valencia del 1 Dicembre, per ognuna serbo un’immagine particolare, un momento che mi è rimasto impresso, e devo dire che tutte mi hanno dato una gioia particolare, o magari uno stimolo a migliorarmi la volta successiva. Alcune inevitabilmente occupano un posto speciale, penso ad esempio a Crevalcore, che mi ha dato il mio personale sui 10 km, alla mezza di Fucecchio fatta con i compagni dell’atletica Melito, alla 50 km di Romagna, dove la forza di volontà mi ha spinto a finire una gara in cui volevo ritirarmi quando non ero neanche a metà, la 30 km di Ferrara e la mezza di Modena dove sono andato con due cari amici di corsa, e infine la maratona di Valencia, regalo della mia ragazza e anche lì eravamo in sei della nostra società sportiva.

Crevalcore
Crevalcore-10 km
Fucecchio
Fucecchio-mezza maratona
Granarolo
Granarolo-10 km
in corsa-50 km di romagna
Castelbolognese-50Km di Romagna
mezza imola2
Imola-mezza maratona
wings for life 19
Vienna-Wings for Life World Run

Posso proprio dire di essere contento per come è andata, l’obiettivo principale (correre un ultra maratona) è stato centrato, ho migliorato i tempi su tutte e tre le distanze principali (10 km-mezza maratona-maratona) e soprattutto ho vissuto dei momenti speciali con alcuni amici di corsa, quello, in fondo, conta davvero più di ogni cosa, e per questo non posso che ringraziarli. Grazie a Marco, Antonello, Mirko detto K, Maurizio from Milan :-), il gruppo valensiano con l’altro Mirco, Duccio, Maria, Claudia, il campionissimo Ricky Vanetti, grazie di cuore ragazzi!!

Non tutto però è stato bello, la scomparsa del caro Vito ha lasciato il segno e ogni volta che taglio un traguardo mi chiedo “chissà cosa mi avrebbe detto”, penso ad una sua possibile reazione, e spesso non posso che sorridere.

Sono soddisfatto di come ho reagito, ho scelto un altro allenatore, ho iniziato a studiare più a fondo il mondo della corsa e mi sono dato nuovi obiettivi, credo che fosse questo che avrebbe voluto: che continuassi a correre, cercare di dare il meglio ancora e ancora, in fondo, come disse una volta “Matteo qua tocca darci dentro, avrai un’altra decina di anni dove puoi spendere ancora delle cartucce”. Sei sempre stato saggio mio caro vecchio amico.

Ed è per questo, oltre alla voglia costante di mettermi alla prova, che farò il possibile per arrivare in piazza del popolo a Faenza il prossimo 23 Maggio,o 24? :-), traguardo della 100 km del Passatore. Perciò vedi di darmi una mano anche da lassù, ne avrò bisogno!!

E come sempre grazie infinite alla mia ragazza, che mi ha sostenuto ad ogni corsa in questo anno, mi ha regalato la maratona di Valencia per il mio compleanno e purtroppo le toccherà fare una nottataccia per la 100.

P.s: la foto di copertina è legata all’uscita di domenica fatta in compagnia del dream team che sfiderà il Passatore.

30 km Ferrara
Ferrara-30 km, per me. Il mio amico 42 e spiccioli 🙂
Arezzo
Arezzo-mezza maratona
Casaglia San Luca
Casaglia-San Luca. 10.2 km collinari
Lamarina
Lamarina-13.8km
Modena con Maurizio (1)
Modena-mezza maratona
Valencia
Valencia-Maratona

Le ultime due domeniche di corsa: alla mezza di Arezzo e quella di Modena

Anche questa volta cerco di raccontare le mie ultime due gare, visto che si sono corse una domenica dopo l’altra: la mezza maratona di Arezzo e la Corrimutina, mezza maratona di Modena. La prima era già in programma nella tabella che sto seguendo in preparazione alla maratona, mentre la seconda è stato un vero caso, in quanto dovevo fare 18 km “a ritmo medio”, e così parlandone con Marco, un caro amico di corse, mi manda il volantino di questa mezza che si corre a una mezz’ora di macchina da me, quindi “perfetto, proprio quello che cercavo”, penso tra me. Stessa distanza ma approccio alla corsa diverso, meteo completamente diverso e anche emozioni diverse, partiamo perciò da quella di Arezzo del 27 Ottobre, scelta perché ho abbinato il fatto di tornare a trovare i miei genitori in Umbria e poter correre ad un’una mezzoretta da casa. Visto che il ritiro pettorale è massimo entro le 9 di domenica, decido di andare a prenderlo il sabato, così mi immergo già dal giorno prima in clima gara, ritiro pettorale e “pacco gara” composto da felpa con la chimera, simbolo della città,  si ritorna verso casa, pomeriggio in relax alla fiera del cioccolato a Città di Castello e sera pizza con un amico, come dovrebbe essere prima di una gara, fortuna che proprio quel sabato si rimette indietro l’orologio, almeno guadagno un’ora da stare fuori. Uno dei vantaggi di correre una mezza è che la partenza è più tardi rispetto alla maratona, e quindi anche la colazione si può fare ad un orario decente, con due fette biscottate e marmellata, un pezzo di torta fatta in casa e succo di frutta, si può partire. Una volta giunto sul posto, prima del riscaldamento, riesco a rivedere un’amica ed ex compagna di classe delle medie, che da qualche anno corre anche lei, ottenendo davvero dei bei risultati, visto che la trovo sempre sul podio o con qualche premio in mano, e nonostante mi dica che ha un sovraccarico ad un ginocchio, è determinata a dare il massimo, come sempre; ci confrontiamo sul tempo finale che speriamo di ottenere e dopo un abbraccio ci facciamo tanti in bocca al lupo.

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in compagnia della campionessa Virgini Leonardi 🙂

Intanto inizio a fare un po’ di riscaldamento, poi negli ultimi minuti mi avvio in fondo al viale principale dove sarà la partenza, che sarà insieme alla 10 km e alla non competitiva, questo crea un po’ di caos all’inizio visto che siamo tutti ammassati, fortuna che dura un paio di km, poi noi della mezza ci stabilizziamo, e si cominciano a formare i primi gruppetti. 21 km da correre su due giri, non nel centro città, che viene attraversata solo nel tratto della zona di partenza dove ripassiamo al passaggio del 10° km, ma leggermente fuori, tra le case cittadine e qualche tratto nelle strade di collegamento che portano al centro e alla stazione, molte curve devo dire, se nella prima parta affronto tutto non sapendo bene cosa mi aspetta, al secondo giro certi tratti li accuso di più.

PERCORSO MEZZA DI AREZZO
il percorso della mezza di Arezzo

In compenso proprio perché sono due giri senza guardare i cartelli so magari dove sarà il ristoro, in che punto siamo e quanto manca, il caldo si fa un po’ sentire ma più gestibile rispetto alla corsa che feci a Ferrara, anche se sembra proprio una bella giornata di primavera che non di metà autunno, questo per la corsa in generale è stata una buona cosa, nel senso che oltre ad un bel numero di partecipanti fra tutte le gare, c’era anche un po’ di gente lungo il percorso. L’ultimo km e mezzo devo dire che è davvero bello, si percorre un lungo rettilineo che arriva fino in fondo al viale da dove siamo partiti, raggiungendo la rotonda dove c’è il ristoro e i camioncini che fungevano da deposito borse.

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Ho chiuso con un buon tempo, meglio di quanto mi aspettassi, e considerando che non sto preparando una mezza maratona sono stato felice alla fine. Unica nota negativa è che guardando la suola della scarpa sinistra ho notato che si è scollata in alcuni punti (e ci ho fatto solo 76 km gara compresa con quelle scarpe), bah!!

Per quanto riguarda l’organizzazione è da rivedere: nel senso che sul sito non ci sono indicazioni chiare sul luogo della partenza, il deposito borse, ecc. c’è da impazzire a trovare tutte le informazioni necessarie, in più non credo fossero previsti spogliatoi, e questo già non è il massimo, ma sarebbe stato un bel problema se ci fosse stata pioggia come mi hanno detto anno scorso. Fortuna che ogni tanto ci faccio un salto ad Arezzo, così sapevo orientativamente dove lasciare la macchina in base al punto di partenza. La felpa è carina, nulla da dire, ma l’avevano data anche l’anno scorso, e magari potevano pensare a qualcos’altro.

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verso il traguardo

Passiamo ora alla mezza di Modena, come accennato, la tabella di allenamento prevedeva un 2km riscaldamento+18 km ritmo maratona. Quindi tra me e me pensavo “certo che se ci fosse una gara vicino a cui partecipare sarebbe fantastico”, l’unica all’orizzonte era “la Vallazza” a cui partecipavano un po’ di ragazzi del gruppo sportivo, e dove l’anno scorso ero andato davvero veloce, mi era piaciuta anche come percorso, km 16, quindi o mi facevo i km che dovevo fare prima, oppure continuavo dopo il traguardo, però non è che fosse il massimo questa seconda opzione. Così scrivo al mio amico Marco, con il quale condivideremo un’avventura, e dopo qualche minuto mi manda la locandina della mezza di Modena, perfetto!!!!!! È la cosa migliore, non devo impazzire a correre in mezzo a Bologna e portarmi dietro l’acqua, sul sito trovo anche tutte le informazioni necessarie per l’iscrizione, il ritrovo, ritiro pettorali, aggiungono anche la nota “possibilità di parcheggi nelle vicinanze”, molto bene, così, dopo aver chiesto conferma all’organizzazione (le iscrizioni si chiudevano al raggiungimento dei 500 iscritti) compilo il modulo online e faccio il bonifico per l’iscrizione. Sempre quel giorno mi ero sentito con l’amico di Milano con il quale avevo condiviso la stanza quando ho corso la prima maratona, e tra una cosa e l’altra mi dice che verrà a correre alla mezza di Modena, si crea così l’occasione per rivederci dopo che l’anno scorso era venuto alla mezza di Bologna, e questo mi rende anche più tranquillo nei momenti che precedono la partenza, il tempo passa veloce tra una chiacchierata e l’altra, e dopo un po’ di riscaldamento insieme ci ritroviamo che mancano 3 minuti alla partenza, fortunatamente siamo vicini, così ci mettiamo in mezzo al gruppo e poi alle 10.15 spaccate si parte, 21.097 Km da fare anche qui in due giri.

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il percorso della mezza di Modena

Primi 2 km che corro cercando di non farmi prende troppo dalla foga, ma andando per quanto possibile piano, poi si comincia, devo ricordarmi che è comunque un allenamento e non posso esagerare, ma cercare di andare al ritmo che devo tenere. Il percorso devo dire che si snoda bene attraverso in parte in centro città e poi stando leggermente fuori, ci corre sul bagnato, visto la pioggia del giorno prima e di questa mattina, visto che comunque il percorso è ben protetto e non ci sono neanche ostacoli quando attraversiamo qualche tratto di strada, cerco di non salire sul marciapiede e tenermi sull’asfalto, così da avere un terreno “meno pesante” sotto i piedi, mi concentro sia sul ritmo al km, guardo infatti l’orologio ogni 500 metri per capire a quanto vado, e sulla respirazione, in sincronia con i passi. Questo mi aiuta molto a far scorrere i km, ad essere coordinato nei gesti, anche se un po’ perdo contatto con la corsa vera e propria; alcuni punti sono un po’ critici, perché attraversiamo dei tratti con dei “sampietrini”, di quelli rotondi che sembrano fatti apposta per rallentarti, ed effettivamente non essendo abituato lì faccio un po’ più fatica, con i piedi.

Verso metà gara si entra nel parco antistante il palazzetto, lo si percorre in tondo e si attraversa l’arco che sarà poi il traguardo, qui credo proprio di aver vissuto uno dei momenti più emozionanti da quando corro, mentre passo in solitaria lo speaker si esprime così “con la casacca arancione del compianto Vito Melito transita l’atleta Matteo Amelio, complimenti!!” , e successivamente dopo un centinaio di metri vicino alle transenne ci sono un sacco di bambini che si allungano e gridano “dammi il cinque, dammi il cinque”, così rallento e do il cinque a tutti, poi riparto, via per il secondo giro. Decido che l’ultimo km sarà per il mio vecchi amico, darò tutto quello che posso in quel km.

Intanto però devo gestire bene i km che rimangono, e credo di riuscirci bene, la stanchezza non si fa troppo sentire, prendo un bicchiere d’acqua ai ristori e un piccolo shot di caffeina al 15° km, i volontari lungo il percorso man manco che ci avviciniamo ci incitano sempre di più, e neanche mi accorgo dei km che scorrono via, quando poi vedo il cartello con il numero 20 ingrano la quinta e inizio a spingere, ingrano la quinta e quando mancano quasi trecento metri, che rientriamo dentro al parco, vedendo quattro che mi sono davanti cerco di spingere ancora, cambio anche il tipo di respirazione e il sorpasso tutti, chiudo quest’ultimo km in 3.34, sono davvero contento, e una volta tagliato il traguardo sento le lacrime che scendono dagli occhi, una gioia come poche volte capita, proseguo per un po’ camminando e poi decido di rientrare al coperto. Un’altra cosa bella è che arrivando 26° sono tra i premiati, così quando anche Maurizio conclude la sua corsa, aspettiamo le premiazioni, e mano a mano a gruppi di dieci, tutti e trenta i premiati vengono chiamati sul palco. Altra cosa positiva di questa gara.

premiazione

A conclusione di queste due mezze non posso che essere contento, soprattutto dopo quest’ultima. Modena si è rivelata una bella sorpresa per quanto riguarda l’organizzazione, ho potuto rivedere un amico ed emozionarmi per un episodio, rimango comunque con i piedi per terra, ci sono ancora settimane prima della maratona, che sarà tutta un’altra storia, certamente più emozionante, ma doppiamente più impegnativa.

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foto post gara con Maurizio 🙂